Note sull’allevamento:
secundum Naturam vivere

Dr. Daniele Raffa

Considerato che l’allevamento vuole sostituire in qualche modo l’intervento della Natura nel mantenimento delle differenti specie, razze e varietà animali, deve necessariamente mantenersi aderente alle leggi e alle caratteristiche biologiche innate nella opera della Natura.

L’effetto “domestico”, invece dell’allevamento intrapreso dall’uomo ha più spesso “snaturato, svuotato” gli animali del loro contenuto essenziale saturandolo di connotazioni ed elementi che rendono più fragili fino all’inadeguatezza la vita degli animali stessi di cui l’uomo dicesi appassionato, privandoli della loro proprietà, identità e libertà.

Il contenuto essenziale animale è rappresentato dalla originaria e fisiologica funzionalità che garantisce la efficacia e la resistenza delle differenti specie all’ambiente e alle sue sollecitazioni. I condizionamenti inadeguati e inaccettabili indotti dall’uomo sia “sociali” che di “sfruttamento” alterano l’integrità, l’autonomia e l’autosostentamento degli animali.

La forzosità dell’intervento umano sia nel settore zootecnico (con condizionamenti impietosi ambientali, alimentari, chimici ecc.) sia nel settore degli animali da compagnia (dove si assiste ad una”selezione-soluzione da mercato” più che zoofila, intesa come rispetto della integrità costituzionale degli animali) sia nel settore sportivo (dove il doping, le tecniche di allenamento innaturali, l’inaccettabile voluta e non “ignoranza” diffusa nei vari settori unita alla connivenza dei poteri sociali preposti a tali iniziative), ha relegato con la selezione, in quanto “direzione di concepimento”, e con ingegnose tecniche di allevamento la salute e il destino degli animali in un vicolo cieco nel quale il mascheramento dei danni già causati e la dimostrazione degli “effetti speciali” sono i capisaldi di questa opera distruttiva, remunerativa, malvagia e falsamente scientifica.
L’allevamento degli animali deve garantire:

  • La loro assoluta libertà di movimento in spazi fisici più che ampi.
  • La nutrizione naturale, senza alcuna forzatura più o meno dettata dallo sfruttamento a vario titolo né saturazione né mascheramento delle tendenze patologiche o determinazione delle stesse. Essa permette uno svolgimento spontaneo della vita animale inserita nell’aspetto più generale di tutta la fenomenologia naturale. La nutrizione razionale non coincide con l’alimentarsi naturale e spontaneo degli animali in quanto la prima è arricchita e deviata da fattori selettivi legati allo sfruttamento e al reddito mentre la seconda è caratterizzata da elementi costruttivi individuali  e interagenti con l’ambiente.
  • Lo studio degli accoppiamenti dove alcun fattore di selezione si separi dallo svolgimento equilibrato di tutto il sistema animale e non gli nuoccia in maniera diretta o indiretta sotto differenti forme e nel breve, medio o lungo termine. Nel caso degli animali da compagnia la ricerca della “bellezza commerciale” artificiosa non può eludere il rispetto della integrità e funzionalità di tutta la vita animale (cosa che oggi è più che mai violata). Nel caso di animali da reddito lo scopo”selettivo” deve rispettare una fisiologica e naturale tendenza limitata alla “evoluzione” degli animali che ha un confine ben preciso oltre il quale si originano fenomeni di squilibrio, di rottura della immunità complessiva e della sanità con insorgenza di patologie spesso addirittura imprevedibili e incontrollabili. Il caso degli animali destinati alle attività sportive deve essere corredato di altrettanti fattori e principi che saranno argomento di analisi in un prossimo articolo.
  • Il rapporto uomo animale deve perdere ogni connotazione di antropomorfizzazione affinchè ci sia un rispetto della Natura e della diversità animale (dignità naturale).
  • Terapia omeopatica esercitata da medici veterinari esperti e capaci. La naturalezza dei principi farmacologici e la sua direzione analogica consentono un vero esplicitamento del potenziale animale nella maniera più proficua alla sua stessa protezione, esistenza e sopravvivenza: ciò consente un miglioramento delle capacità funzionali e della resistenza all’ambiente che si traduce in una fortificazione del sistema animale. La cura omeopatica è un recupero ed uno stimolo della funzionalità naturale.
  • La prevenzione allevatoriale con la terapia omeopatica consente di migliorare le attività naturali dell’organismo che sia per fattori individuali, ambientali, occasionali ecc. può non sempre essere espressa nel migliore dei modi. L’effetto della prevenzione omeopatica è rappresentato da un miglioramento delle performances inteso in senso lato. 

MEDICO VETERINARIO OMEOPATA

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Iscritto all'Ordine dei Medici Veterinari delle Provincie di Firenze e Prato con il numero 269.